Non arrivano punti. E di per sé è un gran peccato, non tanto per il derby in questione, quanto per una classifica che avrebbe disperato bisogno di altre sostanziose boccate d’ossigeno.
La Salernitana esce però a testa altissima dalla sfida con il Napoli, principale candidata insieme al Milan alla vittoria dello scudetto. E, invece, all’Arechi, il testacoda tra le campane offre tutt’altro scenario rispetto a previsioni da pallottoliere e da perdita della dignità ipotizzate a più riprese.
Ne abbiamo lette di ogni sui social in questi giorni, pseudo minacce, pseudo aggressioni, frutto anche di uno pseudo giornalismo incentrato su una frenetica caccia al click, nonostante i guadagni dei primi anni Duemila siano solo una chimera, e incentrato quasi esclusivamente sulla quantità, piuttosto che sulla qualità. La bella notizia è che per qualche giorno potremo finalmente provare a disintossicarci da un clima tossico che scorre su fibra, ma non illudetevi. La partita con la Lazio di Claudio Lotito è già alle porte, preparatevi a una guerra interna tra guelfi e ghibellini che si annuncia già sfiancante. Ma tant’è.
In uno stadio infuocato, ma d’amore per la propria squadra più che di odio per l’avversario, Stefano Colantuono riesce a schierare in campo una formazione capace di tenere benissimo il campo, che sa soffrire, cede com’era prevedibile il possesso all’avversario, pur imbrigliando la manovra della banda Spalletti, e che ai punti avrebbe meritato sicuramente qualcosa in più.
La vince però, con un pizzico di fortuna e il cinismo delle big, il Napoli, con un guizzo di Zielinski, che sfrutta una delle rarissime disattenzioni di una retroguardia ieri a tratti perfetta. Il polacco regala ai partenopei il primo derby della storia vinto all’Arechi, a testimonianza che le passeggiate di salute gli azzurri erano forse abituate a farle altrove. Come si evince anche dall’esultanza finale di Luciano Spalletti, consapevole dell’importanza delle vittorie “sporche” come quella dell’Arechi, tanto che deve giocarsi un cambio al 95′ per provare a spezzare il ritmo agli avversari, o come si evince dalla perdita di tempo sulla bandierina in attesa di un triplice fischio liberatorio.
E sono proprio le parole del centrocampista polacco, ai microfoni di Dazn subito dopo il 90’, per un video – già diventato virale – che testimonia forse nel migliore dei modi lo stato d’animo dei salernitani tornati a casa con zero punti ma con il petto gonfio d’orgoglio. “Ma l’avete visto che atmosfera si vive qua? Devo dire che i tifosi della Salernitana erano ottimi, hanno spinto i loro calciatori, e nonostante non sono forti come noi hanno dimostrato cuore e grinta”.
Cuore e grinta, quello che questa gente chiede alla propria squadra del cuore…