Con la morte del 71enne operaio di Polla, precipitato giù dal tetto di un capannone, si è registrata in provincia di Salerno la 25esima morte sul lavoro dall’inizio dell’anno solare. Un numero impressionante. Quella degli incidenti sul lavoro rappresenta una delle più gravi emergenze nazionali, soprattutto in contesto, come quello salernitano, dove risultano irregolari 17 aziende sulle 18 ispezionate, con la contestazione di 28 ipotesi di violazione in materia prevenzionistica sui luoghi di lavoro, in particolare rispetto alle misure da adottarsi per prevenire le cadute dall’alto, tra cui ponteggi con ancoraggi insufficienti e mancanza di parapetti, con relative prescrizioni a rimuovere le fonti di pericolo e informative alla locale Autorità Giudiziaria. Sono i dati allarmanti diffusi dall’Ispettorato del Lavoro in seguito ad alcune attività di verifica sul rispetto delle norme in materia di sicurezza, effettuato a fine settembre un’azione congiunta con l’Arma territoriale dei Carabinieri e con la Guardia di Finanza. L’Ispezione ha riguardato, per l’appunto, 18 imprese edili. I controlli hanno evidenziato la presenza di vari lavoratori completamente in nero sui 50 complessivamente presenti nelle tre unità produttive, circostanza che ha indotto gli ispettori del lavoro ad adottare la sospensione di 6 attività imprenditoriali in quanto nelle rispettive imprese il tasso di lavoro nero è risultato superiore al 20% dell’organico in forza.
Ad inizio mese in Prefettura annunciavano uno sforzo con tutte le istituzioni e gli attori coinvolti per mettere in campo ulteriori e fattive azioni “che consentano di tracciare una strada per contrastare efficacemente il lavoro nero e l’infiltrazione della criminalità nel settore delle costruzioni incrementandone, nel contempo, la sicurezza a tutela dei lavoratori”. Sempre in Prefettura, nella giornata di ieri è stata lanciata la piattaforma telematica S.I.N.O.P. che partirà ufficialmente dal prossimo 1 novembre e consentirà di mettere a fattor comune le informazioni relative ai cantieri pubblici e privati, creando in tal modo un database utile per gli organi di controllo e gestione.
Ma dai sindacati giungono bordate all’indirizzo del Prefetto: “L’ennesima morte sul lavoro in provincia di Salerno è lo specchio dei controlli promessi dalla prefettura. Il prefetto Francesco Russo farebbe bene a dimettersi. Resta il principale responsabile se dall’inizio del 2021 si registrano in provincia due “morti bianche” al mese. Da quando difendo i diritti dei lavoratori non ho mai assistito a una cosa del genere”. Così Gigi Vicinanza, componente della segreteria nazionale della Cisal Metalmeccanici, commenta l’ennesima morte sul lavoro nel Salernitano, precisamente a Polla. “Dove sono i controlli garantiti dalla prefettura negli innumerevoli summit con le organizzazioni sindacali? Semplici, non ci sono. Perché non c’è il personale per farlo, per coprire una provincia così vasta come quella salernitana. E allora lo ribadisco: il prefetto esca dal suo sfarzoso palazzo di piazza Amendola e tocchi con mano la realtà che lo circonda. Se non è in grado di svolgere il ruolo per cui viene pagato farebbe bene a dimettersi. Non si può continuare a morire di lavoro in provincia di Salerno”.