Tra rientro in aula, con capienza al 50% nella maggior parte dei casi, e una parvenza di normalità lungo i viali alberati e ventosi del Campus, non poche novità accompagnano l’inizio del nuovo anno Accademico presso l’Università degli Studi di Salerno. Di recente, grazie anche alle numerose pressioni da parte delle associazioni e alle sovvenzioni di iniziativa della Regione Campania, l’Ateno aveva promosso ulteriori misure di aiuti economici alla classe studentesca, un po’ per invogliare gli “immatricolandi”, un po’ per venire in contro alle famiglie che hanno vissuto e, in molti casi, vivono tuttora grosse difficoltà a causa della Pandemia.
Primo fra tutti, l’innalzamento del valore della No Tax Area da € 23.000 a € 30.000, limite all’interno del quale si viene automaticamente esonerati dal pagamento delle tasse, fatta eccezione per la Tassa Regionale. Potrebbe essere proprio l’innalzamento del tetto massimo per rientrare all’interno di questa “zona di esonero” la causa della mancata conferma ufficiale da parte dell’ateneo del tanto discusso Unisa Premia il Merito.
La politica di rimborso dell’intera somma delle Tasse versate potrebbe non essere confermata per l’anno Accademico 2021/2022. Tale misura è da alcuni anni dedicata a coloro i quali si ritrovano fuori dall’ambita No Tax Area, con la lieta promessa di vedersi rimborsata l’intera somma delle tasse versate, ma solo nel caso in cui gli studenti in questione abbiano terminato tutti gli esami entro l’anno Accademico corrente.
Unisa Premia il Merito, famigerata agevolazione economica che farà sentire la propria mancanza
Unisa Premia il Merito, fin dalla sua istituzione, ha sempre trovato numerosi punti a favore, che sono però andati a scontrarsi con altrettanti opinioni negative. Questo perché, se da un lato il vedersi versata una somma pari al contributo versato durante l’anno era per gli studenti motivo di incentivo ad impegnarsi maggiormente nello studio, secondo molti in alcuni casi questo incentivo si rifletteva in una continua e frustrante corsa alla quantità di esami, talvolta a discapito della qualità dello studio.
Trovare un equilibrio tra le due parti sembra quasi impossibile, ma, l’ago della bilancia sembrerebbe pendere a favore di chi accoglie di buon grado le iniziative sopra elencate. Questo perché l’Università di Salerno, nel nostro caso, grazie all’introduzione di Unisa Premia il Merito, ha infatti visto nel corso degli anni un netto aumento del numero delle immatricolazioni e, in più, una netta diminuzione del costo della formazione accademica per più della maggioranza degli studenti.
Bisogna inoltre sottolineare che anche in molte altre Università vengono adottate misure simili, come ad esempio rimborsi parziali delle tasse, esoneri, bonus o premi post Laurea. Per restare in Campania, si potrebbe citare la Federico II di Napoli, la quale prevede il rimborso delle tasse se la prova finale viene discussa entro i termini massimi prestabiliti. Spostandosi dai confini regionali, troviamo invece l’Università degli Studi di Teramo, che prevede esoneri e sovvenzioni di diversa tipologia sulla base del numero di esami conseguiti.
Da parte della maggior parte degli studenti, tali iniziative vengono dunque visto come un incentivo a rincorrere i propri obiettivi nel migliore dei modi, offrendo allo studio il pieno delle proprie energie, senza però subire le spiacevoli pressioni psicologiche dettate dalle difficoltà economiche con cui molti sono costretti a dover convivere. Proprio questo dovrebbe spingere l’Università a riconfermare Unisa Premia il Merito il quale, al di là di ogni tipo di opinione, costituisce da sempre un aiuto fondamentale per gli studenti e per le loro famiglie.