Un dato probabilmente sottostimato, che preoccupa gli esperti soprattutto alla luce della situazione creatasi nel Regno Unito, dove la variante Delta, più comunemente conosciuta come variante Indiana, è ormai prevalente e rappresenta il 60% dei contagi. Anche se in Italia i casi associati alla variante Delta sono rari, pari all’1% della trasmissibilità, si segnala un recente aumento nella frequenza e diffusione di questa segnalazione sul territorio nazionale. A suscitare timori è l’aggressività della variante, capace di bucare, anche se in minima parte, gli effetti del vaccino. Secondo gli esperti i 25 milioni di italiani che hanno ricevuto soltanto una dose sarebbero protetti solo al 30 per cento in relazione a questa mutazione del virus, e una copertura completa potrà essere raggiunta solo dopo una seconda se non dopo una terza dose.
“Il virus continua a circolare, quindi dobbiamo fare attenzione e avere pazienza fino a quando avremo una condizione sotto controllo, quando sarà vaccinata una quantità sufficiente di persone da avere l’immunità di gregge – spiega al ‘Fatto Quotidiano’ l’immunologo Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali – A quel punto, essere più tranquilli. Probabilmente dovremo aspettare l’autunno, auspicabilmente con la riapertura delle scuole. In questa fase le mascherine vanno tenute, a meno che non ci si trovi in un ambiente esterno e non siamo sufficientemente distanziati”.
Anche la settimana dal 7 al 13 giugno 2021 si chiude con valori in calo. In Campania si registrano 1.427 casi rispetto ai 2.127 della settimana scorsa (-33%). Per conseguenza, scende anche l’incidenza settimanale su 100 mila abitanti, da 37 a 25. L’indice di contagiosità (Rt) s’attesta a 0.62 (in Italia è 0.68). Il tasso d’occupazione dei posti letto è di gran lunga inferiore ai valori soglia, essendo: nelle aree mediche del 14% e nelle terapie intensive del 4%. Si conferma, pertanto, la proiezione del passaggio in zona bianca dal 21 giugno 2021.
Sul versante vaccinazioni, circa l’80% della platea vaccinale ha ricevuto almeno la prima dose e circa il 23% della stessa ha completato il ciclo vaccinale. La massiccia attività, con circa 35 mila somministrazioni al giorno, ha impattato, e in misura significativa, sulla diffusione del virus.