Nel consueto appuntamento in diretta fb del venerdì, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha fatto il punto della situazione sulla campagna vaccinale, sui contagi, sulla situazione delle scuole e sulle misure per il contenimento dell’epidemia. Senza trascurare le iniziative in campo per quanto riguarda la programmazione ordinaria: “L’emergenza covid non sta bloccando la programmazione ordinaria per quanto riguarda l’edilizia sanitaria. Stiamo ultimando la progettazione degli ospedali di Sessa Aurunca, della Penisola Sorrentina, di Solofra e del Ruggi di Salerno, per un totale di 1 mld e 300 milioni di euro”, esordisce il governatore.
La questione AstraZeneca continua a tenere banco, rivelandosi uno dei principali fattori di ritardo della campagna vaccinale: “Su AstraZeneca è stata fatta una comunicazione demenziale che ha gettato nello sconforto i cittadini. Un vaccino i cui i benefici sono superiori ai rischi: e ci mancherebbe altro! Chi ha ricevuto AstraZeneca deve stare tranquillo, può ripetere il richiamo senza problemi. Gli ultrasessantenni faranno AstraZeneca ma andiamo avanti con decisione. Dobbiamo mantenere i nervi saldi, non ci facciamo influenzare da timori privi di fondamento. In Campania siamo andati bene e con correttezza, senza scavalchi: abbiamo superato quota 1 milione, di cui il 40% già con la seconda dose“.
Al richiamo del premier Draghi, che si era scagliato ieri contro il mancato rispetto delle priorità (“Smettetela di vaccinare chi ha meno di 60-70 anni. Ma con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare lasciando esposte al rischio persone che hanno più 75 anni e un rischio concreto di morte?”), il governatore della Campania affonda l’attacco: “In rapporto alla popolazione abbiamo ricevuto 22mila vaccini in meno, il numero più basso in Italia. Con quale Coscienza si possono togliere ai cittadini campani migliaia di dosi? Con quale coscienza il governo nazionale tollera che la Campania abbia 15mila dipendenti in meno come personale sanitario? Non c’è uguaglianza tra cittadini, l’articolo 3 della Costituzione viene continuamente calpestato. La coscienza deve funzionare sempre, non a corrente alternata. Con quale coscienza tolleriamo che Aifa continui a dormire invece di valutare il vaccino Sputnik? Con l’emergenza in corso, con la carenza di vaccini ci permettiamo il lusso dei tempi biblici. Abbiamo stipulato un accordo con i produttori del vaccino Sputnik, apriti cielo. E adesso scopriamo che anche la Baviera sta chiudendo un contratto così come ha fatto l’Austria, per avere dosi aggiuntive di vaccini e poter così mantenere l’obiettivo di immunizzazione di massa che ci siamo dati. Per questo chiediamo all’Aifa di fare in tempi rapidi la valutazione scientifica sul vaccino russo. Una valutazione rapida come è avvenuto, da parte di Aifa ed Ema, per gli altri vaccini già in uso. Avere a disposizione altri vaccini sarebbe decisivo per accelerare la campagna di vaccinazione di massa”.
Tocca poi alla ridefinizione del piano vaccinale: “Per quanto riguarda il vaccino nelle isole inizieremo con gli anziani ma la necessità di anticipare i tempi dipende dalle prenotazioni. Dobbiamo capire, dopo aver vaccinato i fragili e gli anziani, che bisogna procedere per categorie economiche. Daremo, ad esempio, priorità al comparto dei trasporti, ai dipendenti dei Comuni, alle commesse dei supermercati, ai dipendenti delle poste. Partiremo a maggio per il vaccino ai comparti economici perché prima non abbiamo le dosi. Completati anziani e fragili ci muoveremo su due piani: per fasce d’età e per categorie economiche. Siamo in un’altra fase, oltre alla salute dobbiamo garantire il lavoro. Oggi si decide il colore delle regioni, noi dobbiamo sapere che alcuni criteri scelti dal Cts sono demenziali. Contano i decessi e i ricoveri in terapia intensiva, su cui la Campania è all’avanguardia. Noi abbiamo un’occupazione delle terapie intensiva pari al 26% mentre la Lombardia al 60% ma ci relegheranno in zona rossa comunque. Questi dati confermano la demenzialità dei criteri adottati. In Campania siamo riusciti a non chiudere i reparti ordinari, abbiamo tenuto fermo il punto. Settimana prima, settimana dopo usciremo anche dai colori. La gente può arrabbiarsi: se le attività sono chiuse e le persone circolano tranquillamente per strada è normale incazzarsi. Se si chiude, si chiude e basta. La gente s’indigna, l’Italia è abbandonata a se stessa. Solidarietà a chi vive un sentimento di rabbia. Mai la violenza, quella è da combattere. Stiamo distribuendo le tessere di avvenuta vaccinazione per consentire accessi selezionati per chi certifica di aver avuto la somministrazione. Daremo respiro ad economia e vita sociale. Fine estate, al massimo inizio autunno, saremo fuori da questo calvario”.