La Salernitana non organizzava un triangolare tra le mura di casa dalla metà degli anni ‘90. I più attempati ricorderanno il Torneo delle Capitali dell’estate del 1994. All’Arechi scesero in campo con i granata campani, anche Torino e Roma. L’anno successivo fu la volta del Memorial “Andrea Fortunato”, al quale parteciparono Salernitana, Juventus e Napoli. Al triangolare di questa sera in onore del Siberiano, a sfidare la Salernitana è il turno dei gemellati del Sud, Bari e Reggina. All’Arechi è un appuntamento per pochi intimi, sugli spalti si contano non più di 4mila aficionados, non proprio il pubblico delle grandi occasioni, complice soprattutto i prezzi dei tagliandi, inusuali per un triangolare di mezza estate (12 euro compresi diritti prevendita per curve, distinti e tribuna azzurra, 20 tribuna rossa e verde). Le tre tifoserie si sono ritrovate all’esterno dello stadio per consolidare ancora una volta l’ormai ultra trentennale gemellaggio, e hanno varcato la soglia d’ingresso solo in prossimità del secondo e del terzo incontro, ossia delle gare in cui era coinvolta la squadra di casa. Poche ore prima dell’evento, il comunicato degli Ums annunciava lo spirito della serata: “Non ci importa del mercato, non ci importa della dirigenza né tantomeno di chi scenderà in campo, oggi saremo su quei gradoni in onore di un solo grande Uomo a cui è dedicata questa serata. Solcheremo le porte e occuperemo la Curva Sud solo per il Carmine Rinaldi. Il Siberiano ha dato la vita per questa maglia e noi abbiamo l’obbligo di tramandare alle nuove generazioni le sue gesta e la sua mentalità”. Sotto la curva sud sono stati deposti dei fiori in onore di Carmine Rinaldi, mentre uno striscione recitava:“Bari, Salerno e Reggio. Un gemellaggio nel nome di Carmine indissolubile come il suo ricordo”. Segnalata in tribuna anche la presenza del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Mentre si registra l’assenza del co-patron granata Claudio Lotito.
BARI-REGGINA 0-0 (4-2 d.c.r)
Gara vivace e con qualche spunto tecnico, ravvivata da capovolgimenti di fronte in grado di innescare sussulti. E’ la Reggina a sfiorare più volte il vantaggio: Frattali prima e la traversa poi salvano i pugliesi. Ai calci di rigore saranno proprio i galletti a spuntarla. Decisivi gli errori dal dischetto degli amaranto Sounas e Loiacono.
SALERNITANA-BARI 0-1 (12’ Scavone)
Ventura schiera il 3-5-2: Micai tra i pali, Karo, Billong e Migliorini a comporre la linea difensiva, Di Tacchio perno del centrocampo con Maistro e Firenze mezzali, Cicerelli e Kiyine ad agire sugli esterni. In avanti Giannetti e Jallow a cercare di portare scompiglio nella difesa avversaria. Inizio complicato per i granata, sulle gambe e artefici di una manovra macchinosa al cospetto di una squadra, il Bari, reduce da 45’ e dunque già in partita. Al primo errore degli uomini di Ventura, commesso dal nuovo arrivato Firenze, il Bari affonda nella retroguardia granata: Hamlili verticalizza per Scavone che in diagonale batte Micai per il vantaggio dei gemellati di Puglia. La reazione della Salernitana è affidata a Giannetti e a un sinistro deviato in angolo. Tuttavia, la Salernitana appare scarica e senza mordente, e l’inconsistenza degli spunti si lega alla sterilità del fraseggio. Ben presto Cicerelli è costretto ad abbandonare il campo probabilmente per un fastidio muscolare, al suo posto Ventura getta nella mischia Pucino. Il seguito è uno spartito lento, un susseguirsi di sostituzioni e interruzioni di varia natura. Solo il finale regala un’occasione per giustificare almeno in parte la visione della sfida di mezzo del triangolare, ma ancora una volta è la Salernitana a subire l’iniziativa dei biancorossi, con Antenucci che spedisce di poco a lato a portiere ormai battuto. La formazione allenata da Cornacchini riesce a gestisce e senza correre rischi si aggiudica in un sol colpo la gara con la Salernitana e il triangolare.
SALERNITANA (3-5-2). Micai; Karo, Billong, Migliorini; Cicerelli (27’ Pucino), Maistro, Di Tacchio, Firenze, Kiyine; Giannetti, Jallow. A disposizione: Vannucchi, Russo, Odjer, Calaiò, Djuric, Morrone, Carillo. All. Ventura
BARI (4-3-3): Frattali, Berra, Di Cesare (24’ Sabbione), Perrotta, Costa; Scavone, Hamlili, Folorunsho; Kupisz, Antenucci, D’Ursi (35’ Terrani). A disposizione: Liso, Marfella, Bolzoni, Simeri, Neglia, Corsinelli, Cascione, Feola. All. Cornacchini
SALERNITANA-REGGINA 1-1 (8′ Calaiò, 12′ Doumbia; 4-2 d.c.r)
Il 3-5-2 tanto caro a Ventura cambia gli interpreti: Vannucchi sostituisce Micai tra i pali, Migliorini, Billong e Carillo a costituire la linea difensiva, Di Tacchio, inamovibile, in cabina di regia affiancato dalle mezzali Maistro e Odjer, Kiyine e Pucino a spingere sugli esterni. In attacco Djuric in tandem con Calaiò. Rispetto alla prima gara i granata cambiano registro e si mostrano da subito più propositivi. Dopo sette minuti un calcio di punizione battuto da Calaiò s’infrange sulla barriera, il tocco di braccio di Kirwan induce il direttore di gara a concedere il tiro dagli undici metri. L’esecuzione dello stesso Calaiò non è delle migliori ma l’ex centravanti di Napoli e Siena insacca su ribattuta del portiere. Qualche minuto più tardi Vannucchi si esibisce in una parata strepitosa, vanificata dalla confusione che coglie improvvisamente Di Tacchio e Billong: Doumbia è lì pronto a siglare il pareggio calabrese. Poco dopo il trentesimo, il portiere reggino Guarna salva su Firenze, ma il merito dell’azione è tutta da attribuire allo scatto imperioso di Djuric. Nel finale è ancora Guarna a rendersi protagonista di due salvataggi, su Calaiò prima, su Djuric poi. Dopo Cicerelli anche Migliorini va ko, sostituito da Karo. Allo scadere è Billong a respingere quasi sulla linea di porta un tiro di Doumbia spedendo le due squadre ai calci di rigore. Il pubblico rumoreggia e qualche fischio piove giù dalle tribune. Dagli undici metri Vannucchi in stato di grazia neutralizza i tentativi di trasformazione di Salandria, Corazza e Doumbia, concedendo alla Salernitana la magra consolazione di non uscire sconfitta dalla doppia sfida. Dopo l’ultimo test di San Gregorio Magno contro il Picerno, trovano conferma le difficoltà dei granata nel produrre gioco e nel costruire trame offensive in grado di insidiare l’area avversaria. Le uniche sortite della serata sono scaturite dalle iniziative personali dei singoli, scollati dal resto della squadra. La prestazione ha accusato sicuramente il peso del ritiro e i suoi carichi ma a tratti si è avuta la sensazione di trovarsi di fronte a una squadra in grave ritardo sotto il profilo della preparazione, in cui la qualità non è riuscita a compensare gli affanni di una notte di mezza estate trascorsa a inseguire avversari arrembanti nonostante la categoria inferiore. Calcio d’agosto, direbbero i meno esigenti. Ma a poco più di una settimana dall’esordio in Coppa Italia, un primo campanello d’allarme risuona per Ventura. In attesa di buone nuove dal mercato, s’intende.
SALERNITANA (3-5-2): Vannucchi; Migliorini (45′ Karo), Billong, Carillo; Pucino, Odjer, Di Tacchio (39’ Morrone), Maistro (25’ Firenze), Kiyine; Calaiò, Djuric. A disposizione: Micai, Russo, Jallow, Giannetti. All. Ventura
REGGINA (3-5-2): Guarna; Zibert, Redolfi, Marchi; Kirwan, Marino, Salandria, Paolucci, Bresciani; Doumbia, Corazza. A disposizione: Farroni, Loiacono, Rossi, De Rose, Bertoncini, Bianchi, Sounas, Bellomo, Reginaldo, Nemia, Lofaro, Suraci. All. Toscano