Brutta, sporca e cattiva. Sì, è proprio la Salernitana targata di Fabrizio Castori, spesso etichettata così nel corso della grande stagione che la squadra granata sta disputando. Vittoria pesantissima a Cremona, e balzo (momentaneo) al secondo posto in classifica, segnale che Djuric e compagni vogliono giocarsela sino in fondo per la promozione in serie A. Proprio l’ariete bosniaco interrompe il lungo digiuno da gol griffando il blitz esterno che allunga a nove la serie di risultati utili senza sconfitte, ma soprattutto permette di rimanere nelle zone altissime della graduatoria, al termine di una gara che si è messa subito sui binari preferiti del tecnico marchigiano.
La Salernitana colpisce praticamente al primo affondo, con Djuric che ritrova la via della rete con un’incornata precisa sulla palla telecomandata di Jaroszynski (14’). La formazione di Fabrizio Castori si ritrova così nella condizione migliore per le sue caratteristiche, con il piano partita probabilmente preferito dal tecnico granata. Aspettare l’avversario e ripartire in contropiede, per provare a sfruttare le ripartenze guidate da un Gondo, preferito a Tutino, molto positivo. I tentativi dei padroni di casa, che provano a mettere pressione all’avversario, sono ben poca cosa, tanto che il rientrante Belec non deve mai sporcare i guantoni. Protagonista, anche nella sua are di rigore, proprio “Jaro”, autore di una chiusura che vale un gol su Ciofani, pronto a calciare a pochi metri dalla porta difesa dall’estremo difensore sloveno, e per una rischiosissima trattenuta in area di rigore su Baez. Nella ripresa Fabio Pecchia rivoluziona la sua squadra, inserendo i giovani Gaetano e Colombo, rispettivamente scuola Napoli e Milan, e i grigiorossi iniziano a creare diversi pericoli in area di rigore granata. Ci vuole così un primo intervento di piede di Belec sulla girata mancina del grigiorosso, poi è Aya a perdersi il diretto avversario su un cross dalla destra, fortunatamente mancato per una frazione di secondo. I lombardi premono, la Salernitana soffre, e anora Colombo chiama in causa il portiere granata, che si riprende con autorità il posto difeso per tre giornate da un ottimo Adamonis. Ma solo dopo 4′ lunghissimi minuti di recupero, l’urlo liberatorio di staff, panchina e calciatori, manda in archivio una vittoria importantissima, di quelle brutte, sporche e cattive. Proprio come questa Salernitana.