Un’indagine approfondita sul fenomeno dell’acqua rossa a Santa Teresa. Un intervento invocato a più riprese da associazioni, comitati e dal consigliere d’opposizione di Salerno di Tutti Gianpaolo Lambiase. Il Ministero dell’Ambiente ha accolto le controdeduzioni proposte dall’Associazione “Liberamente Insieme” contro le affermazioni del dirigente Caselli che aveva concluso che “in sintesi non siamo di fronte a nessun eventuale danno ambientale, bensì ad episodi specifici non continuativi, che peraltro non hanno comportato alcun danno di nessun genere”, come si legge nella nota inviata dall’avvocato Agosto. Tali conclusioni sono state contestate con note dell’Associazione dell’8 e 15 febbraio 2021, in riferimento alle acque rosse, alla melma nera e alle tubazioni con scarico di acque non sane.
Il Ministero ha così accolto la ricostruzione e con la nota del 24 febbraio il Direttore Generale ha incaricato l’ISPRA, Istituto Superiore per la Ricerca e Protezione Ambientale Centro nazionale per le crisi le emergenze ambientali e il danno, di effettuare “una valutazione tecnico-scientifica degli episodi di inquinamento, con verifica della sussistenza di eventuali situazioni di danno ambientale e/o di minaccia di danno ambientale, nonché con indicazione delle eventuali misure di prevenzione e/o riparazione necessarie”.
Con il passaggio delle valutazioni e delle indagini alla competenza dell’Ispra, il Ministero ha riconosciuto che le evidenze documentali e fotografiche, risalenti all’anno 2012, sono prova di inquietanti e ricorrenti episodi e che non è possibile accantonare i fenomeni con una semplice dichiarazione comunale del tipo: ‘è tutto a posto’. I fenomeni, va sottolineato, sono iniziati proprio nel periodo della costruzione del fabbricato privato e della piazza nell’area di Santa Teresa. Purtroppo, l’area storica di Santa Teresa è quella maggiormente colpita da una devastazione non solo edilizio – urbanistica e paesaggistica ma anche ambientale con la deviazione illecita del torrente Fusandola e con il conclamato inquinamento ambientale.
“Noi riteniamo che il gravissimo problema dell’inquinamento della Spiaggia dei Salernitani sia rimasto inaccettabilmente trascurato e meriti la massima considerazione sia per evitare la distruzione di un ‘bene comune’, sia per i possibili effetti a danno della salute pubblica. – sostengono dall’associazione – I cittadini salernitani hanno il diritto dovere di conoscere la verità di quello che si sta verificando nella area marittima più amata del centro storico cittadino.”