Su quali basi la Fondazione salernitana Ebris è stata inclusa, come soggetto esterno, dalla rete dei laboratori Coronet Campania, in cui compaiono Asl, ospedali e il centro regionale di riferimento del Cotugno? E’ il quesito di fondo da cui partono le indagini, condotte dai pm Antonello Ardituro, Simone De Roxas, Mariella Di Mauro e Henry John Woodcock coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, sugli eventuali illeciti in servizi e appalti anti-Covid.
Come riportato dall’edizione odierna del quotidiano ‘La Repubblica’, le indagini pongono l’attenzione sugli appalti affidati a Ebris dall’Istituto Zooprofilattico e dalla stessa Regione Campania. La Fondazione Ebris ha eseguito tamponi per la Regione per oltre 1 milione di euro e 23mila test molecolari per coprire il monitoraggio sulle scuole salernitane, e presto potrebbe essere coinvolta nello screening dell’intera popolazione studentesca della provincia. Per ognuno dei tamponi effettuati vale il rimborso stabilito dalla Regione Campania: 42,5 euro. I pm tenteranno di stabilire le motivazioni alla base dell’affidamento a Ebris, di cui il braccio destro e consigliere per la Sanità di Vincenzo De Luca, Enrico Coscioni, è membro del Cda, dei servizi che prevedono migliaia di test al giorno.
La Procura di Napoli tenta di fare chiarezza sui rapporti tra Ebris e Istituto Zooprofilattico, e sul ruolo di Coscioni, già uomo chiave dell’entourage del governatore e consigliere per la Sanità, primario al Ruggi D’Aragona di Salerno e presidente nazionale di Agenas, l’agenzia nazionale che svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo dei servizi sanitari di Stato e Regioni, attraverso attività di ricerca, monitoraggio, valutazione, formazione e innovazione. In particolare, sotto la lente d’ingrandimento della Procura spicca un elemento: il trasferimento di macchinari e reagenti dall’Istituto Zooprofilattico di Portici a Ebris. Il Dg dell’Istituto Zooprofilattico, Antonio Limone, figura sotto inchiesta. Per Coscioni e Limone tra i reati ipotizzati c’è quello di turbativa d’asta.
Nel complesso sono quattordici le persone sotto indagine in vari filoni d’inchiesta sulla Sanità in Campania. L’elenco degli indagati comprende anche il capo della protezione civile regionale Italo Giulivo, Roberta Santaniello, membro dell’Unità di Crisi, e il consigliere regionale Luca Cascone. La Procura ha chiesto nei giorni scorsi la proroga delle indagini per tutti gli indagati tranne che per il direttore dell’Asl Napoli Ciro Verdoliva. I pm indagano anche sulle criticità dei covid center allestiti a Napoli, Caserta e Salerno per affrontare l’emergenza sanitaria.