Dopo un avvio promettente di calciomercato, la Salernitana è ripiombata nel torpore che ha caratterizzato le numerose sessioni di potenziamento delle passate stagioni. La celerità nel dare agli allenatori la possibilità di lavorare su una rosa definita sin dall’inizio, non è mai stata una caratteristica dominante dell’operato targato Lotito-Mezzaroma-Fabiani. Pertanto, questi ritardi non sorprendono particolarmente, piuttosto rischiano di alimentare lo scetticismo della piazza ed il malessere, al momento latente, di Giampiero Ventura. Il tecnico, infatti, sa benissimo che il materiale umano attualmente a sua disposizione non è sufficiente per agganciare le ambizioni vincenti delle squadre che vanno per la maggiore. Così come è perfettamente consapevole che il suo stesso calcio, per essere spumeggiante, imprevedibile e produttivo, necessita di ulteriori innesti di qualità. La vastità della rosa, figlia delle scellerate operazioni di mercato compiute nelle precedenti stagioni, non può rappresentare un alibi. Anzi, a volerla dire tutta, costituisce un’aggravante per un sodalizio che in fase di programmazione ha sempre palesato scarsa lungimiranza ed approssimazione. Chi ha commesso errori, dunque, deve attivarsi per trovare in fretta i necessari rimedi. E, se non è in grado di reperirli in fretta, ponga fuori rosa i calciatori che non rientrano nei piani dell’allenatore e liberi spazio ai nuovi ingressi di atleti ‘over’. Empoli, Benevento, Perugia, Pescara, Frosinone e Cremonese stanno viaggiando a velocità doppia rispetto ai granata, senza dimenticare che anche le altre, alla pari della Salernitana e comprese le neo promosse, stanno movimentando il mercato della cadetteria. E’ giusto allora ritenere legittime, rispetto a questo oggettivo scenario di stasi improduttiva, le perplessità di una tifoseria che teme di dover, ancora una volta, accantonare i sogni di una stagione finalmente diversa. Accanto a questi balbettanti passaggi programmatici, bisogna sottolineare anche la scarsa attenzione della proprietà nell’andare incontro alla passione di una tifoseria che, nonostante le tante delusioni del recente passato, ha mostrato nelle prime amichevoli stagionali il desiderio spasmodico di riappropriarsi del suo antico entusiasmo. Il prezzo unico fissato a 12 euro per tutti i settori, compreso quello popolare della curva Siberiano, in occasione del triangolare con Bari e Reggina in scena all’Arechi giovedì 1 agosto, è francamente un’altra decisione che rischia di allontanare l’auspicato processo di riappacificazione tra la dirigenza granata ed i tifosi. Così come risulta indigeribile il ticket di due euro per i tifosi ‘under 10’, in una fase in cui, al contrario, sarebbe fondamentale promuovere corpose affiliazioni all’interno delle ultime generazioni di aficionados granata.Ritornando all’aspetto tecnico, per far si che il complesso agli ordini di Ventura abbandoni un potenziale centro classifica e spicchi il volo verso le fasce alte del campionato, la squadra base deve essere potenziata con l’innesto di almeno altri quattro/cinque elementi. L’attacco non sembra fornire le necessarie garanzie per un torneo di vertice, soprattutto per l’assenza di un goleador di fama consolidata e in grado di assicurare in partenza un numero cospicuo di realizzazioni. L’operazione è sicuramente onerosa dal punto di vista economico, ma necessaria a dissipare i tanti dubbi sulle reali intenzioni della proprietà. Qualcosa di importante deve essere realizzato anche in mezzo al campo, per fornire al tecnico soluzioni diverse rispetto a quelle garantite dal disciplinato Di Tacchio. Così come appare chiara la necessità di incrementare il tasso di imprevedibilità negli ultimi trenta metri avversari, affidandosi ad un elemento capace di determinare positivamente il match, sia agendo tra le linee, sia partendo dalle corsie esterne. Inoltre, in attesa di sciogliere le riserve sulla tenuta difensiva di Kiyine, ma anche per garantire al trainer la possibilità di utilizzare il talentuoso belga-marocchino nella posizione di mezzala, appare prioritario anche l’ingaggio di un intermedio sinistro di ruolo, pronto a spingere ma anche a disimpegnarsi da quinto difensivo in fase di non possesso. Infine, assolutamente fondamentale è anche l’acquisizione di un centrale difensivo di spessore, un elemento giovane ed allo stesso tempo già esperto, in grado di governare con freddezza e personalità le fasi di gara in cui si è costretti a fronteggiare le offensive rivali.Prima si realizzerà tutto ciò, più in fretta la tifoseria inizierà a distribuire fiducia ad una società che fatica da tempo a conquistarla sul campo.Un ultimo suggerimento, pur nella consapevolezza che l’esperienza di mister Ventura potrebbe renderlo superfluo, ci sentiamo di consegnarlo all’ex ct della Nazionale. Salerno è una piazza bramosa di grande calcio e di risultati, restia a concedere rendite di posizione ad occhi chiusi. Pertanto il tecnico ligure, facendo ricorso al suo carisma, s’impegni a disarticolare in fretta le titubanze operative della proprietà e del direttore sportivo. Il rischio di finire subitaneamente nel mirino della tifoseria non potrà essere scongiurato dal suo prestigioso percorso professionale.
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