“Stiamo assistendo a una grave ripresa dei contagi, la media è di 1500 nuovi positivi al giorno, pari al 10 per cento. Le cause sono essenzialmente due: la movida e la riapertura delle scuole”, è l’allarme lanciato dal governatore Vincenzo De Luca nel corso del consueto monologo del venerdì su facebook, nonostante alle superiori il ritorno in presenza sia avvenuto soltanto da pochi giorni, un tempo prematuro per poter tracciare un legame con la risalita della curva. Per il Presidente la Campania ha ricevuto “50mila vaccini in meno rispetto alla popolazione. Attendiamo di recuperare questi vaccini per il personale socio-sanitario. Ora si apre la fase degli ultraottantenni. I vaccini sono l’unica risposta a quest’emergenza e ci attendiamo un incremento delle forniture”. Un Piano, quello relativo ai vaccini, che sta subendo ritardi decisivi: “La Campania avrà circa 180 mila persone vaccinate tra febbraio e l’inizio del mese. Se andiamo con questo rimo, per arrivare a 4,6 milioni impiegheremo tutto il 2021, tutto il 2022 e parte del 2023. Evitiamo di dire stupidaggini, parliamo un linguaggio di verità: sulla base dell’attuale distribuzione, in Campania in 10 mesi se tutto va bene vacciniamo un un milione e seicentomila persone”.
Poi il governatore snocciola i numeri dell’emergenza: “In dieci giorni di apertura, dal 25 gennaio al 4 febbraio, i primi dati forniti dalle Asl sono preoccupanti: per la fascia d’età 0-5 anni, abbiamo registrato 573 nuovi casi positivi. Nella fascia 6-10 anni, 610 casi. Nella fascia 11-13, 351 positivi. Nella fascia 14-19 anni 739 casi positivi. Complessivamente, dunque, 2280 nuovi positivi nel mondo della scuola. Negli ultimi 15 giorni abbiamo registrato a Napoli, per le scuole dell’infanzia-elementari un incremento del 30 per cento di contagi, se leggiamo il dato negli ultimi 30 giorni, l’incremento è del 60 per cento. E’ del tutto evidente che non possiamo reggere questa situazione. Vedremo nelle prossime ore le decisioni da prendere”. Dall’ex sindaco di Salerno proviene poi un invito ai sindaci ad assumere anche autonomamente decisioni rapide sugli assembramenti: se è necessario chiudere una strada, sostiene De Luca, bisogna chiuderla.
Soffermandosi poi sui gravi problemi generati dal dissesto idrogeologico in Costiera Amalfitana, De Luca invoca l’intervento di Roma: “E’ una gravità assoluta, una emergenza nazionale, il Governo deve intervenire subito. Si blocca la vita di una intera comunità, non possiamo avere per mesi e mesi una situazione in cui non può passare una ambulanza. Chiediamo la nomina di un commissario, dobbiamo decidere in poche ore le cose da fare. Domani ci sarà una riunione al Genio Civile per valutare insieme se non sia possibile avere un intervento di straordinaria urgenza per ripristinare i collegamenti stradali”.
Dulcis in fundo, un parere sulla formazione del nuovo Governo: “Mario Draghi è una personalità di grande rilievo e respiro internazionale, da quando ha iniziato a lavorare abbiamo respirato aria nuova dopo un decennio di demagogia fatta di incompetenza. Tutte le forze politiche oggi sono chiamate a fare i conti con la realtà, con le proprie contraddizioni, i propri limiti, gli elementi di demagogia o di ideologismo che si sono portati dietro per dieci anni. Bene così. Se questo incarico a Mario Draghi serve a determinare una presa di consapevolezza e una innovazione in tutte le forse politiche, è un bene. Sarà un grande vantaggio per la democrazia italiana. Anche se è meglio non suonare ancora le campane a festa. Credo che Mario Draghi dovrà fare un percorso di guerra. Vedrete, quando presenterà la lista dei ministri avrà un primo ‘bombardamento’. Intanto, prendiamo atto che l’Italia ha individuato una personalità che per la sua sola storia ci dà prestigio e credibilità nel mondo. Per il resto si è conclusa la stagione del Governo Conte 2. L’ultima di meraviglia del premier uscente l’abbiamo vista quando davanti a Piazza Colonna è stato portato un tavolino spoglio, anche un po’ scrostato. Hanno voluto far vedere che almeno un banco buono in Italia c’era. Battute a parte, Giuseppe Conte, nel congedarsi da presidente del Consiglio, ha fatto un discorso breve, ma ricco di significati, con il quale si è autoproclamato il Mitterand italiano, il federatore delle forze progressiste di casa nostra. Se ci riuscirà, avrà fatto un lavoro importante per la solidità della democrazia italiana. Gli anni futuri ci diranno se questo obiettivo è “un cavallo per la sua coscia”, come diceva Montanelli”.