Solo il monitoraggio dell’andamento dei contagi nelle scuole superiori riuscirà a fornire maggiori indicazioni sul futuro prossimo della didattica in presenza per gli studenti campani. Fonti di Palazzo Santa Lucia commentano con apprensione i nuovi dati relativi al contagio e la situazione potrebbe portare a un nuovo stop della didattica in presenza dal 15 febbraio. Le scuole superiori sono state riaperte in Campania in presenza al 50% dopo la sentenza del Tar che ha ordinato alla Regione Campania di conformarsi a quanto prescritto dal Dpcm sulla base dei dati scientifici. Ma secondo l’Unità di Crisi l’incremento dei casi richiederebbe maggiori cautele a tutela del sistema scolastico. Domani si procederà con un primo punto della situazione in una riunione dell’Unità di Crisi sulla scuola, in attesa delle decisioni che potrebbero essere assunte con una nuova ordinanza da parte del governatore Vincenzo De Luca.
La decisione di riaprire le scuole ha sicuramente comportato un difficile compromesso tra le conseguenze epidemiologiche e le esigenze educative e di sviluppo. Ma secondo un rapporto condotto dall’Iss sull’andamento epidemiologico nazionale e regionale dei casi di COVID-19 in età scolare (3-18 anni) nel periodo compreso tra il 24 agosto e il 27 dicembre 2020, la percentuale dei focolai in ambito scolastico si è mantenuta sempre bassa e le scuole non rappresentano i primi tre contesti di trasmissione in Italia, che sono nell’ordine il contesto familiare/domiciliare, sanitario assistenziale e lavorativo. Dopo la riapertura delle scuole, nel mese di settembre 2020, l’andamento dei casi di COVID-19 nella popolazione in età scolastica ha seguito quello della popolazione adulta, rendendo difficile identificare l’effetto sull’epidemia del ritorno all’attività didattica in presenza. D’altronde anche il Comitato Tecnico-Scientifico si è espresso a favore del ritorno in aula, sostenendo a più riprese che la scuola è un luogo sicuro, e che la scuola italiana, in particolare, è un unicum a livello mondiale per come sono state studiate, impostate e garantite le misure anticontagio: il distanziamento tra gli studenti, le mascherine, gli ingressi e le uscite. Il lavoro svolto dalle Prefetture in queste ultime settimane ha cercato di creare un raccordo tra il comparto scolastico e il comparto trasporti per coniugare le differenti esigenze e coordinare gli orari di ingresso/uscita dalle scuole con gli orari dei servizi di trasporto per garantire la mobilità in sicurezza degli studenti. Il Piano trasporti per la ripresa in sicurezza delle attività didattiche ha previsto per le aziende la possibilità di reperire, attraverso la Regione, le ulteriori risorse per l’implementazione delle corse e, nel contempo, per organizzare dei piani di viabilità con il contributo delle Polizie Municipali, al fine di garantire una gestione dei nuovi flussi di traffico in sicurezza. Inoltre, alle superiori il ritorno in presenza è avvenuto soltanto da pochi giorni, un tempo prematuro per poter tracciare un legame con la risalita della curva.
E si è tenuto quest’oggi in videoconferenza l’incontro, convocato dal Prefetto di Salerno Francesco Russo, del tavolo di coordinamento per discutere su emergenza epidemiologica da Covid-19. In particolare all’ordine del giorno era la ripresa delle attività scolastiche in presenza per le scuole secondarie di secondo grado. Nel corso della riunione si è fatto il punto della situazione per gestire le eventuali criticità e capire l’andamento dopo la ripresa della didattica in presenza avviata lunedì scorso. “È fondamentale muoversi in sinergia per coniugare le esigenze dei due comparti scuola e trasporti e coordinare al meglio gli orari di ingresso/uscita dagli Istituti Scolastici con gli orari dei servizi di trasporto, implementati da ulteriori corse aggiuntive – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Salerno Strianese – Soprattutto è necessario evitare assembramenti, massima attenzione, quindi, nelle aree a maggiore rischio in prossimità degli Istituti scolastici per favorire l’ordinato afflusso e deflusso degli studenti. È importante il senso di responsabilità da parte di tutte le componenti istituzionali. Sottolineo che per ora l’’orientamento è quello di salvaguardare la didattica in presenza il più possibile, per i nostri studenti si tratta di un momento molto atteso, che rappresenta un primo passo verso il ritorno alla socialità e a uno stile di vita più normale”.