Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il professor Mario Draghi, al quale ha conferito l’incarico di formare il Governo. Draghi si è riservato di accettare. “Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare. È un momento difficile, dobbiamo essere all’altezza – ha dichiarato davanti alle telecamere l’ex presidente della Bce – Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani, rilanciare il Paese sono le sfide. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell’Ue, abbiamo la possibilità di operare con uno sguardo attento alle future generazioni e alla coesione sociale. Con grande rispetto mi rivolgerò al Parlamento, espressione della sovranità popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti, con i gruppi parlamentari e le forze sociali emerga unità e capacità di dare una risposta responsabile”. Il presidente del Consiglio incaricato, è andato poi a Palazzo Chigi per incontrare il premier uscente Giuseppe Conte: il colloquio con l’avvocato del popolo è durato circa un’ora e un quarto. Oggi pomeriggio al via le consultazioni.
Con l’incarico a Mario Draghi si apre una fase nuova anche all’interno delle coalizioni. Crepe forse si sono registrate nel partito che ha ottenuto la maggioranza relativa alle scorse politiche, con l’ala governista del M5s che riflette su un appoggio al nuovo Esecutivo per il bene del Paese, e i dissidenti capeggiati da Di Battista intenti ad agitare lo spettro dei “burocrati di Bruxelles”. Dopo un lungo vertice tra Pd, M5S e Leu è emersa la consapevolezza di non disperdere il patrimonio comune costruito con grande impegno, nell’ultimo anno e mezzo di Governo giallorosso. Zingaretti conferma la volontà delle tre forze di contribuire per il rilancio del Paese: “Nel quadro del lavoro che si è avviato dopo il conferimento dell’incarico al professor Draghi, pur nel rispetto del confronto che si è aperto tra le forze politiche, è positiva la disponibilità di Pd, M5S e Leu di voler continuare a tenere aperta una prospettiva politica unitaria”. Una posizione confermata anche dal capo politico del M5S Vito Crimi: “Nel reciproco rispetto per le rispettive posizioni riguardo alla scelta di appoggiare un eventuale governo tecnico a guida Mario Draghi, abbiamo confermato la volontà di mantenere saldo quel leale rapporto che nel tempo è cresciuto e migliorato”. “È importante che le forze politiche che hanno lavorato bene assieme negli ultimi mesi, Leu, Pd e M5S, affrontino in queste ore in modo coordinato la crisi politica in corso”. Lo afferma Roberto Speranza (Leu), entrando al ministero. “Le regole della democrazia sono molto chiare. La volontà popolare è rappresentata dalle forze presenti in Parlamento il cui mandato, ricevuto dagli elettori, non è stato quello di un governo tecnico ma, lo ribadisco, è stato quello di proporre un governo politico al Paese che rispondesse alle esigenze degli italiani”. E’ quanto ribadisce Luigi Di Maio in un post su Facebook, nel quale ricorda che “nel 2018 il MoVimento 5 Stelle ha preso il 33% dei voti, in Parlamento siamo la forza politica più grande e come abbiamo già dimostrato, siamo determinanti. Ora dobbiamo mostrarci compatti, serve unità”.
E proseguirà nelle prossime ore il dibattito interno al centrodestra il cui obiettivo è quello di provare a trovare una linea comune dopo la decisione di Mattarella. Forza Italia verso il sostegno al nuovo premier incaricato, Lega spaccata con l’ala vicina a Giorgetti che spinge per l’appoggio. “Ribadiamo con coerenza che la strada maestra sono le elezioni. Se il professor Draghi ci incontrerà andremo ad ascoltare, a proporre e a valutare. Non abbiamo pregiudizi”, ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini al termine del vertice del centrodestra. Giorgia Meloni contraria alla scelta di Draghi invoca le urne e alimenta la sua narrazione contro le èlite pregustando l’opposizione solitaria e una crescita sul fronte dei consensi in vista delle prossime elezioni.