Per il momento Giuseppe Conte è riuscito a salvare la compagine di Governo e a neutralizzare anche il secondo Matteo. Con 156 sì, 140 no e 16 astenuti, il Governo Conte rimane in sella ma con una maggioranza risicatissima a Palazzo Madama, che oggi ha goduto del supporto dei senatori a vita e del soccorso di due senatori di Forza Italia, Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, hanno votato sì alla fiducia, come fatto ieri alla Camera Renata Polverini. I due senatori sono stati espulsi da Forza Italia. Lo ha reso noto Antonio Tajani dopo che i due senatori hanno votato la fiducia al governo Conte. I renziani hanno optato per l’astensione, mentre hanno votato a favore i senatori Sandra Lonardo (moglie di Clemente Mastella), Sandro Ruotolo, (Misto), la senatrice a vita Elena Cattaneo, l’ex M5s Saverio De Bonis, Gregorio De Falco E Riccardo Nencini del Psi. E’ rientrato nel Pd, da indipendente e senza tessera, il senatore renziano Tommaso Cerno.
“Rispetto alle premesse e alle speranze di Conte e Casalino le cose non sono andate come speravano: sentivo parlare di decine di responsabili ma al netto di casi singoli, dall’altra parte ce ne sono di più, il centrodestra ha mantenuto la sua compattezza e non era scontato. Ho parlato con Salvini, parlerò con Berlusconi. Ora dobbiamo chiedere un colloquio con il Colle”, commenta dall’opposizione la leader di FdI, Giorgia Meloni.
Adesso, con soltanto la fiducia dei “fuoriusciti” dai partiti e l’appoggio dei senatori a vita, il Governo viaggia sul filo del rasoio al Senato. Con Iv che valuterà di volta in volta se votare i provvedimenti. In attesa di un riassetto e di un nuovo patto di legislatura, l’Esecutivo esce più fragile dalla crisi aperta da Matteo Renzi. Con Conte destinato a convivere con dinamiche inquinate dal mero tatticismo.