“E la vita, la vita, e la vita l’è bela…” cantano le casse del fu Brianteo, oggi U-Power Stadium, a ogni gol dei padroni di casa. E la vita,“bela” deve esserlo certamente per Cristian Brocchi, tecnico del Monza che vive delle fiammate di calciatori di categoria superiore, e capaci di punire gli avversari a ogni minimo errore. Niente botti di Capodanno per la capolista del torneo, che cade, male, in terra lombarda, (3-0 il risultato finale), e mette a serio rischio il suo primato in classifica. Troppa la differenza tecnica tra le due squadre, l’atteggiamento dell’undici con l’ippocampo sul petto non aiuta di certo a colmare le lacune, e per il club di Galliani e Berlusconi l’ultima gara del 2020 si trasforma in un’autentica passerella, una dimostrazione muscolare della propria superiorità.
La gara si mette subito in salita, quando dopo appena 4’ è proprio Balotelli, all’esordio in serie B, e in campo dopo 9 mesi dopo l’ultima volta, trova il primo gol con la sua nuova maglia. Nemmeno il tempo di iniziare che Super Mario, schierato dal 1’, realizza uno dei gol più semplici della sua altalenante carriera. Dany Mota scarica sulla fascia sinistra per Carlos Augusto che lascia partire un cross teso sul quale Mantovani si addormenta, senza opporsi al comodo tap-in del bad boy del calcio italiano. Forse un po’ di timore reverenziale, forse la differenza tecnica tra le due formazioni, i primi 30’ sono un monologo di marca lombarda, che assaltano a ripetizione la porta di Belec, miracoloso a tenere in vita i suoi con almeno tre interventi super. Prima vola sul tiro di Boateng, fermato anche in precedenza, poi risponde presente su Frattesi, infine è fenomenale sul tiro a giro di Dany Mota, potenzialmente diretto all’incrocio. Eppure nel mezzo era stata la Salernitana a rammaricarsi, per la colossale occasione sprecata da Anderson, che calcia incredibilmente alto da due passi, sfruttando nel peggiore dei modi l’ottima sponda di Djuric. Castori capisce le cose proprio non girano, e decide con coraggio di passare all 4-4-2 richiamando in panchina Mantovani in favore di Kupisz. Mossa che porta qualche miglioramento con gli ospiti che coprono meglio il campo e creano diversi grattacapi dalle parti di Di Gregorio. Prima Di Tacchio lo chiama in causa con un sinistro da fuori, sul successivo calcio d’angolo Tutino e Djuric arrivano con un pelo di ritardo su una palla vagante. Ma che “La vita l’è bela” Brocchi lo riscopre poco prima dell’intervallo, quando con una ripartenza micidiale i suoi puniscono ancora la Salernitana. Boateng con un tacco spalle alla porta innesca l’imprendibile Frattesi in velocità, bravo a mangiarsi il campo e a servire l’accorrente Barillà che dal limite dell’area la mette di destro all’incrocio.
Nella ripresa i padroni di casa si limitano a gestire il doppio vantaggio, tra tocchi di fino e tacchi, con una semplicità disarmante, quasi fosse un allenamento. La reazione che Castori invoca dalla panchina non arriva, anzi è proprio l’atteggiamento, totalmente rinunciatario dei suoi uomini, a preoccupare, al dil là del risultato già compromesso. Nessuna occasione degna di nota, poca aggressività in fase di non possesso, e altri pericoli vissuti ogni volta che il Monza ha deciso di schiacciare il piede sull’acceleratore, come in occasione del palo centrato da Dany Mota. A servire il tris un paio di secondi prima del triplice fischio, però, è Armellino, che controlla un pallone arrivato da un cross del solito Augusto, e di sinistro beffa Belec complice anche la deviazione di un avversario.