Home Territori “Turnamm’ a Cas”, emigranti accolti in stazioni e aeroporti

“Turnamm’ a Cas”, emigranti accolti in stazioni e aeroporti

Anche a Salerno l’iniziativa Turnamm’ a Cas, la campagna contro l’emigrazione e lo spopolamento del Sud Italia organizzata da Potere al Popolo, ha prodotto un momento significativo per i viaggiatori curiosi che si sono intrattenuti sorpresi dall’inattesa accoglienza. Da oggi in tutte le stazioni ed aeroporti della Campania, i militanti di PaP organizzano un momento di accoglienza per gli emigranti che hanno lasciato il Mezzogiorno per cercare lavoro altrove e riescono a fare ritorno solo durante le ferie. Negli ultimi 16 anni hanno lasciato il Mezzogiorno 1 milione 183 mila persone, più della metà sono giovani sotto i 34 anni. Ma circa 800mila persone, stando ai dati Svimez, non sono mai più tornate, trasferendosi definitivamente in altre città d’Italia o all’estero. Così in queste ore ad attendere i viaggiatori ci sarà una piccola postazione dal sapore domestico, attrezzata per offrire a chi torna a casa, un caffè e un abbraccio.

La condizione ormai inaccettabile del caro biglietti durante le feste, ha sollevato l’indignazione di tantissimi lavoratori che arrivano a spendere fino a 130 euro in più per tornare a casa. Una vera e propria beffa in un Paese che oltre a costringere il suo popolo ad emigrare, tassa i trasporti ordinari come un servizio di lusso al quale è ormai difficile accedere.

Le disuguaglianze tra Sud e Nord sono sempre più schiaccianti: la disoccupazione giovanile qui è al 48% ed il PIL pro capite è fermo a soli 18 mila euro, cifre troppo basse se comparate con il settentrione d’Italia. Questa disuguaglianza si manifesta in ogni ambito sociale, dal lavoro ai trasporti, dai servizi sanitari all’edilizia scolastica. Vivere al sud è nettamente più difficile: il rischio povertà può riguardare il 44% delle famiglie, mentre al Nord solo il 18%.

“Questa è una condizione inaccettabile che grida vendetta, che ha urgente bisogno di misure sociali che rispondano al degrado e alla disperazione a cui ci hanno condannato da decenni governi, istituzioni e malaffare. Misure per l’occupazione, nuove infrastrutture, investimenti pubblici per sostenere la nostra terra. I governi fanno finta di niente ma qui noi non siamo più disposti a salutare amici e parenti che sono costretti a lottare salutandoci e partendo verso zone più ricche”, scrivono i promotori della campagna.