In seguito all’esposto del consigliere regionale del M5S Valeria Ciarambino, la Corte dei conti ha aperto un’indagine sull’azienda sanitaria di Salerno. “L’Asl di Salerno ha consentito che i suoi laboratori privati accreditati continuassero a erogare prestazioni pur avendo eroso il tetto di spesa trimestrale e annuale, ” si legge nella denuncia. Il fascicolo è affidato al vice procuratore Francesco Vitiello sotto la guida del procuratore Michele Oricchio. L’Asl di Salerno non avrebbe applicato la trimestralizzazione del budget sforando di circa 2,8 milioni e causando uno spostamento imponente di risorse da tutte le Asl della Campania verso l’Asl di Salerno. Tanto da configurare un possibile danno erariale. Nelle Asl dove si è registrato lo stop per il tetto trimestrale, per l’erogazione delle analisi cliniche i cittadini hanno dovuto pagare di tasca propria, tranne che a Salerno. Si sarebbe verificata, dunque, una grave discriminazione sulla base della residenza anagrafica. Un vantaggio acquisito, secondo quanto riportato dalla pagina locale del quotidiano ‘La Repubblica’, con il benestare della Regione Campania.
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