Riaperture, il 26 aprile tocca a scuole e attività all’aperto. Maggio mese cruciale

Le linee guida del Cts manterranno un principio di prudenza ragionevole, e per certi versi smorzeranno il frenetico susseguirsi di voci che, dal megafono della politica, invocano riaperture totali e immediate. Ma da maggio il Paese rifiaterà con la ripartenza delle attività economiche. A fine aprile, innanzitutto, tornerà la zona gialla, un regime a minori restrizioni che consentirà l’avvio di attività ed esercizi commerciali osservando protocolli stringenti. Le riaperture saranno distribuite tra la fine del mese di aprile e tutto maggio, rispetteranno criteri di gradualità e dipenderanno inevitabilmente dall’andamento dei dati epidemiologici e dai risultati ottenuti dalla campagna vaccinale.

“Possiamo guardare al futuro con prudente ottimismo, la curva epidemica è in miglioramento”, dichiara il presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa convocata per illustrare il cronoprogramma delle riaperture. “Con i provvedimenti di oggi – aggiunge il premier – il governo ha preso un rischio ragionato che incontra le aspettative dei cittadini ma che si fonda sulla premessa che vengano osservati scrupolosamente i comportamenti di prudenza come l’uso mascherine e il distanziamento sociale”. Al suo fianco il ministro della Salute Roberto Speranza: “Oggi possiamo disegnare con cautela un percorso graduale che dia un segnale di ripresa al paese, perché le nostre misure hanno prodotto risultati sull’Rt, grazie anche all’aumento significativo della somministrazione di vaccini nel Paese”.

Ristorazione e coprifuoco

Ripartire in sicurezza. Dal 26 aprile riprenderanno a lavorare addetti di bar e ristorazione con servizio al tavolo a pranzo e a cena solo con servizio esterno. Previsto l’obbligo di indossare la mascherina e di mantenere un distanziamento di almeno 2 metri negli spazi interni e di 1 metro nei dehor. Indispensabile la prenotazione, mentre le strutture dovranno munirsi di menù elettronici o plastificati e privilegiare i pagamenti con carta di credito. Da metà maggio, poi, si ragiona in merito anche all’apertura serale e al chiuso di bar e ristoranti, una proposta, avanzata dalle Regioni, che presuppone la necessità di posticipare il coprifuoco di qualche ora. Ma si tratterà di uno slittamento non oltre le 23.30. La svolta il 3 maggio: riapriranno, al 100% tutte le scuole di ogni ordine e grado, anche in area rossa, cinema e teatri ritorneranno accessibili al pubblico. Un secondo step per le riaperture potrebbe essere fissato il 17 maggio, data che potrebbe coincidere con la fine del divieto di spostamento tra le Regioni, come auspicato dal premier Draghi.

Le misure di seguito riportate, contenute nella bozza del Piano, se rispettate, possono consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo, che della cena. Inoltre tali misure possono consentire il mantenimento del servizio anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio purché integrate con strategie di screening/testing. Le indicazioni si applicano per ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie (anche se collocati nell’ambito delle attività ricettive, all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali), nonché per l’attività di catering (in tal caso, se la somministrazione di alimenti avviene all’interno di una organizzazione aziendale terza, sarà necessario inoltre rispettare le misure di prevenzione disposte da tale organizzazione).

▪ Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità.
▪ Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura >37,5 °C.
▪ Rendere disponibili prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno.
▪ Adottare misure al fine di evitare assembramenti al di fuori del locale e delle sue pertinenze.
▪ Negli esercizi che somministrano pasti, privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l’elenco
dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. E’ comunque consentito l’accesso, anche in
assenza di prenotazioni, qualora gli spazi lo consentano, nel rispetto delle misure di prevenzione previste.
In tali attività non possono essere continuativamente presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere;
▪ In tutti gli esercizi bisognerà disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tali distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione. I clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo. Bisognerà favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere. Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione. Laddove possibile, occorrerà privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici, dehors), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro. Per la consumazione al banco il ristoratore dovrà assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 2 metri tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale.

Sport e Cultura

L’annuncio della presenza del pubblico all’Olimpico, al 25% della capienza, in occasione della gara inaugurale degli Europei, ha autorizzato altri settori della vita pubblica a pretendere un trattamento analogo. Nella seconda decade del mese, contagi permettendo, si dovrebbe procedere alla riapertura delle piscine. A fine mese toccherà alle palestre. In tal caso il Cts ha già fissato le regole: 2 metri in palestra, 10 metri quadri in piscina. Dal 26 aprile teatri, cinema e spettacoli saranno consentiti all’aperto. Al chiuso dovrebbero essere consentiti con i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti contagio.

Scuola

In zona gialla rafforzata e arancione si tornerà a scuola dal 26 aprile. A maggio torneranno in presenza tutti gli 8,5 milioni di studenti italiani. 

Il Prefetto di Salerno Francesco Russo ha presieduto, stamani, una riunione del “tavolo di coordinamento scuole/trasporti” in vista del possibile ritorno in classe degli studenti degli Istituti Superiori – nella percentuale stabilita dal decreto legge n. 41 del 1° aprile scorso, ovvero almeno il 50% – circostanza che potrebbe verificarsi a partire dalla prossima settimana, nel caso in cui la Regione Campania dovesse transitare in “zona arancione”. In tale prospettiva, nei giorni scorsi, si era tenuto un primo confronto con il Presidente della Provincia, l’ANCI Campania, l’Ufficio Scolastico Provinciale, i Sindaci dei comuni a più alta densità demografica e le aziende di trasporto per esaminare eventuali criticità connesse alla ripresa delle attività didattiche in presenza e, soprattutto, per discutere dell’opportunità di confermare o meno le indicazioni sugli orari di ingresso/uscita dalle scuole contenute nel “documento operativo” redatto dallo stesso “tavolo” a dicembre 2020.
Tale documento prevedeva, nello specifico, una differenziazione negli orari di ingresso/uscita dalle scuole per le zone “Salerno e Valle dell’Irno” e “Agro Nocerino-Sarnese” (con ingresso a scuola in due fasce orarie: ingresso alle ore 8,00 per le classi prime, seconde e terze; 9,30/10,00 per le classi quarte e quinte e, di conseguenza, differenziazione nelle uscite) e un orario unico di ingresso/uscita nelle restanti zone della provincia.
Sul punto, il Prefetto Russo ha richiesto una verifica speditiva, per il tramite dei Sindaci e dell’ANCI, in merito alle esigenze e alle eventuali problematiche rappresentate dai Dirigenti Scolastici, i cui esiti sono stati esaminati nell’incontro di oggi.
In particolare, tralasciando alcuni casi specifici (in cui i dirigenti hanno chiesto di poter continuare a mantenere l’organizzazione vigente), dai contributi dei presenti è emersa la proposta di ridurre il range tra le due fasce orarie di ingresso, e conseguentemente di uscita, per le aree di Salerno e dell’Agro Nocerino, prevedendo una prima fascia oraria alle ore 8,00 per le classi prime, seconde e terze e una seconda alle ore 9,00 per le classi quarte e quinte.
Tale modifica consentirà di venire incontro alle richieste degli studenti e delle loro famiglie, evitando il rientro nel tardo pomeriggio per i ragazzi delle ultime classi.
Le aziende di trasporto, nel condividere la modifica del “documento operativo”, hanno assicurato di aver già predisposto, d’intesa con la Regione Campania, i servizi aggiuntivi necessari per adeguarsi alla ripresa della didattica in presenza per le scuole superiori, con modalità organizzative analoghe a quelle già attuate prima della chiusura.
Il Prefetto Russo ha sottolineato, inoltre, l’importanza di attivare, nelle prossime settimane, uno specifico monitoraggio per valutare l’andamento del fenomeno, anche nella prospettiva futura di un ritorno alla normalità con la didattica in presenza al 100%.

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