Home News e attualità Ricetta elettronica dematerializzata: anziani i primi richiedenti

Ricetta elettronica dematerializzata: anziani i primi richiedenti

La ricetta medica telematica dematerializzata è stata accolta con entusiasmo soprattutto dagli anziani e dalle persone impossibilitate a muoversi ed ha agevolato il lavoro di tanti medici. Con l’ordinanza 651/2020, la Protezione Civile ha disposto una serie di provvedimenti, fondamentali anche per diminuire la circolazione delle persone in farmacia e negli studi, che permettono ai cittadini di ritirare le proprie prescrizioni sanitarie senza essere presenti fisicamente.

Dal 20 marzo è infatti possibile stampare la ricetta medica direttamente in farmacia presentando il numero della stessa o della tessera sanitaria. È inoltre confermata la procedura per richiedere il promemoria tramite:

  •  Posta elettronica (sia mail normale che Pec), allegato al messaggio;
  • SMS o mediante applicazione di telefonia mobile che consente lo scambio di messaggi ed immagini;
  • Telefonata: in tal caso il medico fornisce il Numero di Ricetta Elettronica verbalmente, per telefono;
  • App, presentando il codice a barre.

La Regione Campania, pertanto, ha autorizzato l’adozione della ricetta elettronica dematerializzata anche per la prescrizione dei farmaci in Distribuzione Per Conto (DPC) a decorrere dal 24 marzo 2020.

Facendo riferimento ad alcune indagini avanzate nei piccoli centri è emerso che sono stati maggiormente i disabili e gli anziani a beneficiare del nuovo servizo. Alcune amministrazioni comunali hanno addirittura promosso incarichi a domicilio per agevolare ulteriormente i cittadini che, soprattutto per l’emergenza epidemiologica Covid-19, non hanno la possibilità di spostarsi.

Sono state poi organizzate delle consegne prendendo in considerazione le aziende attive nel trasporto delle merci. I risultati della ricettazione telematica dematerializzata sono molto incoraggianti e, come ha commentato il ministro Speranza, rappresentano “un passo avanti tecnologico che rende più efficiente tutto il sistema sanitario nazionale”.