Solo alle prime luci dell’alba, sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (ASI) al tavolo tecnico che ha seguito il rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del lanciatore spaziale cinese “Lunga marcia 5B”, è stato possibile escludere la caduta di uno o più frammenti del detrito spaziale sul nostro territorio. Le traiettorie, secondo le prime stime, avrebbero potuto coinvolgere 9 regioni del Centro-Sud, tra cui anche la Campania. E invece il razzo in caduta libera è precipitato nell’Oceano Pacifico, in un’area vicina alle isole Maldive.
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