Home News e attualità L’attacco del Governo alle famiglie omogenitoriali. Istituzioni locali chiamate a rispondere

L’attacco del Governo alle famiglie omogenitoriali. Istituzioni locali chiamate a rispondere

“Lo stop che il Comune di Milano è costretto a comunicare rispetto alla registrazione dei figli e delle figlie delle coppie same sex in seguito alle pressioni del governo è una delle manifestazioni più concrete della furia che la maggioranza di destra sta scatenando contro le persone lgbti”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che prosegue: “Siamo sotto attacco, riceviamo quotidianamente notizie di provvedimenti e proposte normative di questa maggioranza volte a comprimere, abolire, cancellare il riconoscimento di diritti. Milano è solo uno dei casi, il paradigma pare essere quello di allineare l’Italia a Paesi come l’Ungheria, dove alla negazione dei diritti corrispondono tassi di violenza altissimi e un clima sociale persecutorio ai danni delle persone lgbti. Mai come in queste settimane, in cui abbiamo misurato il tasso di inumanità di questo governo, abbiamo sentito questa deriva come incombente”, conclude. A sole poche ore di distanza dallo stop del Comune di Milano alla registrazione delle famiglie arcobaleno è arrivata la bocciatura delle commissione politiche europee del Senato alla proposta di regolamento Ue sul riconoscimento dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali: il rinforzo di una strategia persecutoria nei confronti delle persone lgbti.

Dopo la manifestazione di Milano, in cui migliaia di persone sono scese in piazza per contrastare la circolare ministeriale che ha bloccato la registrazione delle figlie e dei figli di famiglie omogenitoriali, anche Arcigay Salerno avverte la responsabilità di rilanciare questo dibattito anche sul nostro territorio. L’associazione è da anni impegnata a tutela di tutta la comunità lgbtqia+ e nell’avanzamento dei diritti sociali e civili sul nostro territorio. Un attacco frontale agli affetti, quello del Governo nazionale, che deve mobilitare. Per questo Arcigay Salerno, mentre chiede alle istituzioni locali, dal Sindaco al Prefetto fino alle assessore ed al Presidente della Provincia, di prendere posizione sul tema, rilancia per le prossime settimane una Assemblea Pubblica sul tema e per avviare un percorso di co-costruzione di un Coordinamento Transfemminista ed Intersezionale della nostra provincia.

“Nonostante la solida alleanza con le istituzioni locali, sicuri di condividere da sempre un percorso comune di avanzamento sociale e culturale del territorio – ha detto Rocco Del Regno, Presidente del Comitato Territoriale Arcigay Salerno – riteniamo indispensabile che le stesse istituzioni, che le amministrazioni locali e che il Prefetto, prendano posizione su questa circolare, che ci dicano come intendono procedere e come intendono applicare il diritto al riconoscimento delle figlie e dei figli delle nostre famiglie. Mentre ribadiamo il nostro impegno sul territorio, rilanciamo una Assemblea pubblica per le prossime settimane in cui costruire con le altre organizzazioni un Coordinamento Transfemminista ed Intersezionale che possa raccogliere le energie migliori e tutte le forze possibili intorno al tema dei diritti delle persone legbtqia+, delle donne, della salute riproduttiva e della mascolinità tossica, della formazione, dell’ambiente e del lavoro. Abbiamo urgenza – continua Del Regno – che questi temi vengano affrontati con costanza, determinazione e nel loro complesso. Non può esistere una comunità solidale e giusta senza che questi temi vengano affrontati nel loro insieme. Così come – continua Rocco Del Regno – abbiamo urgenza di denunciare la carenza di spazi e di dotazioni per le organizzazioni ed in particolare per la nostra associazione che da anni oramai vive una situazione indecente. Dopo gli atti vandalici del 2019 e dopo le molte promesse da parte delle amministrazioni locali, ad oggi la sede di Arcigay è di fatto un deposito, senza servizi ed in una situazione fatiscente, comprese barriere architettoniche inamovibili. Nonostante i nostri sforzi ed il nostro impegno, non sono arrivate risposte a questa criticità – ha continuato il Presidente di Arcigay. La sede della nostra organizzazione, che raccoglie la comunità lgbtqia+ di tutta la provincia, è e dovrebbe essere un luogo di aggregazione, accoglienza. Dedichiamo servizi specifici a situazioni molto delicate che vanno dal supporto legale e psicologico al supporto e all’accompagnamento sociosanitario soprattutto sul tema delle Infezioni a trasmissione sessuale. Siamo l’unico presidio di rete e di prossimità in questo senso e riteniamo che non sia civile lasciare questo spazio nelle condizioni in cui versa. Lo sforzo di questi anni nel costruire reti, alleanze, servizi che nessun altro svolge sul territorio non merita questo trattamento – ha concluso Rocco Del Regno”.