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Biblioteca Provinciale, il Comitato spinge per la riapertura integrale

Insieme alla riapertura dei musei, prevista per le zone gialle, nel DPCM 14 gennaio 2021 è prevista la possibilità di riapertura a pieno regime e senza prenotazione, seppur con le dovute misure di contenimento del contagio, di tutti i luoghi della cultura. Anche delle Biblioteche. Una possibilità che non ha trovato riscontro per quanto riguarda la Biblioteca Provinciale di Salerno, aperta “a mezzo servizio”: si può fruire, su prenotazione, solo dei servizi di prestito e di consultazione dei materiali conservati in loco, mentre è ancora interdetto il servizio di spazio studio. Questo tipo di apertura è prevista non per le zone gialle, ma per le zone arancioni e rosse. La Regione Campania è in zona gialla da ormai due settimane, eppure non è stata comunicata alcuna intenzione di riapertura piena della biblioteca, malgrado la situazione epidemiologica e la normativa vigente lo permettano. “Si esca dall’immobilismo, si garantiscano agli studenti i diritti che da tempo sono loro negati, sebbene giocoforza”, denunciano dal Comitato “Riapriamo la Biblioteca”.

Il 7 novembre 2020 il Comitato ha ricevuto dalla Provincia una risposta alle sollecitazioni in merito alla riapertura della Biblioteca Provinciale di via V. Laspro. In essa, oltre alle scuse dei dirigenti, che a quanto pare avevano programmato la riapertura della Biblioteca proprio per il giorno precedente l’ingresso in vigore del sistema delle zone di rischio per stabilire le norme di contenimento del contagio, si formulava il proposito di riaprire la biblioteca non appena le restrizioni normative legate alla pandemia si sarebbero allentate.

Il Comitato ha quindi inoltrato alla Provincia e agli enti preposti le seguenti richieste:

1. Che si adotti il prima possibile un protocollo di apertura della Biblioteca Provinciale, attivabile ogni qual volta la nostra regione ricade nella cd. “zona gialla”, tale che garantisca la fruizione in sicurezza e senza prenotazione di tutti i servizi erogati normalmente dalla Biblioteca, ivi compreso il servizio di sala studio;

2. Che si tragga, per quanto possibile, beneficio dalla situazione attuale implementando orari di apertura più ampi (almeno fino alle 21), risolvendo l’annoso problema dell’insufficienza dell’orario di apertura della Biblioteca. Una misura siffatta unirebbe il beneficio, necessario in questo grave periodo di emergenza, di compensare la dovuta riduzione della capienza della Biblioteca e garantire la fruizione sicura dei suoi servizi per chiunque ne abbia bisogno, comunque nel rispetto delle normative vigenti, e quello, in periodi di normalità, che la Biblioteca risulterà accessibile ad una più ampia platea di cittadini, che includerebbe realmente tutta la comunità studentesca e non solo parte di quella universitaria;

3. Che, qualora non si possa ottemperare alla richiesta di cui al punto n. 1, si forniscano soluzioni alternative, di concerto con le altre istituzioni locali al cui capo c’è la responsabilità in materia di istruzione, per garantire a tutta la comunità studentesca degli efficaci servizi di sala studio.