A partire dal 2020 le bollette dell’acqua in Campania rischiano di subire aumenti annui fino al 6,28%. La Regione Campania ha rinviato la discussione sulla delibera giunta lunedì nell’assemblea dell’Eic, l’organo che stabilisce i piani tariffari, ufficialmente per “ulteriori e necessari approfondimenti”. Ma la vicenda, in realtà, si avvita attorno al costo pagato dai gestori che acquistano l’acqua alle fonti gestite da Regione e Acqua Campania, ossia il prezzo all’ingrosso, per anni rimasto inalterato per effetto del continuo disaccordo tra la Regione e l’Autorità nazionale del settore idrico. Adesso, per esigenze di bilancio, è previsto un incremento della tariffa all’ingrosso, che peserà sulle tasche degli utenti. Un incremento tuttavia incapace, da solo, a far quadrare i conti, tanto da rendere concreta la possibilità di un rincaro del costo a metro cubo, il massimo applicabile. Rispetto alle tariffe attuali, un nucleo familiare di quattro persone nei comuni in cui il gestore dell’acqua è Gori, ad esempio, sborserebbe il 3,54% in più l’anno pari a 18,97 euro. Se invece l’autorità approvasse la tariffa extra, la cifra ammonterebbe a 36,54 euro in più l’anno, pari a un aumento del 6,82%.
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