Fonderie Pisano, secondo la difesa le accuse sono “troppo vaghe”

Si è tenuta ieri mattina, presso il tribunale di Salerno, l’udienza davanti al gup Maria Zambrano, durante le quale si è discussa la consulenza compilata da un perito nominato dalla famiglia Pisano che scagionerebbe tutte le parti in causa dalle accuse della Procura.

L’avvocato Giulia Bongiorno e il collega Guglielmo Scarlato – legali della famiglia Pisano – hanno basato la propria arringa difensiva sulle accuse “troppo vaghe” scaturite da alcuni rilievi dell’Arpac che hanno portato alla luce alcuni sforamenti in acqua e in atmosfera. In particolare, si parla di tre immissioni illegali in acqua e tre in atmosfera, ma – sempre secondo i due difensori dei Pisano – gli sforamenti dell’acqua sarebbero dovuti allo scorrimento di residui autostradali all’interno del piazzale dell’opificio. Per quanto riguarda, invece, gli sforamenti dell’aria, essi rientrerebbero nei parametri previsti dall’Aia.

Infine, l’avvocato Bongiorno ha chiesto il rito abbreviato. Motivo della decisione: porre fine alla vicenda che sta diventando per la famiglia Pisano una via crucis che va avanti da troppo tempo. Il processo è stato aggiornato al 7 e al 14 gennaio quando dovrebbe essere emessa la sentenza definitiva.

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